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L’evacuazione dell’università diventa una ricerca

L’evacuazione dell’università diventa una ricerca

Si è tenuta il 6 maggio scorso presso il Consorzio Universitario, una prova di evacuazione generale di tutti gli studenti della sede, in collaborazione con il Consorzio Universitario stesso, il Comando Provinciale di Pordenone dei VVFF e le sedi di Pordenone dell’Università di Udine e dell’Università di Trieste.
La prova di evacuazione è stata svolta proprio il 6 maggio, per ricordare il quarantennale del terremoto del 1976 ed allo stesso tempo è stata associata ad un’importante iniziativa di valenza scientifica.
Il laboratorio NUME, diretto dalla prof.sa Leopoldina Fortunati, si è occupato dell’uso delle tecnologie multimediali per l’analisi delle procedure di evacuazione, “in particolare – ha spiegato la prof.ssa in Conferenza stampa – c’è stato il confronto tra una classe di controllo, preparata alla situazione di pericolo e quindi ad un’evacuazione programmata ed una classe di prova, che ha normalmente fatto lezione, non sapendo nulla della situazione di emergenza che si sarebbe verificata di lì a poco». Con la collaborazione del Consorzio Universitario di Pordenone, sono infatti state posizionate due tipi di telecamere, una parte rivolta all’analisi visiva di espressioni e comportamenti degli studenti, un’altra invece mirata ad un’analisi di tipo strumentale, per misurare portata dell’evento e velocità di reazioni. Una volta rientrati in aula, alle due classi è stato somministrato un questionario costruito ad hoc sulla simulazione svolta.
L’Architetto Stefano Zanut, Direttore vice-dirigente dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale, che ha collaborato attivamente alla preparazione di questa simulazione, ha sottolineato l’importanza di eventi di questo tipo, poiché dall’analisi dei filmati e dei questionari verranno elaborati dei dati importanti per la ricerca scientifica. Tale metodo di procedere, infatti, finora si è molto utilizzato nel mondo anglosassone, ma è ancora poco sviluppato nel nostro Paese.
Il Comandante dei Vigili del Fuoco, Doriano Minisini, ha evidenziato come sia importante la gestione del piano di evacuazione, più della sua stesura, poiché da queste misurazioni si possono valutare i sistemi di emergenza da mettere in atto in ogni struttura.
Presente alla conferenza stampa anche il dott. Antonio Zuliani, psicologo dell’emergenza, collaboratore del Dipartimento dei Vigili del Fuoco da molti anni, il quale ho sottolineato come sia importante trovare dei modelli italiani sul comportamento delle persone in situazioni d’emergenza: su questi temi c’è infatti una notevole letteratura straniera, ma non del nostro Paese.
Le persone coinvolte nella simulazione sono state circa 400 e le due classi di studenti prese a campione, una volta rientrate in aula, hanno dato vita ad un dibattito serio e maturo, riflettendo sull’emergenza e sul tipo di problemi collegati alla stessa comunicazione del rischio, dando prova di essere stati molto interessati alla simulazione di cui sono stati protagonisti e non spaventati.
“Queste prove di evacuazione senza preavviso sono fondamentali per verificare l’efficienza e l’efficacia di tutte le procedure di sicurezza che abbiamo elaborato in tanti anni di attività” ha spiegato Andrea Zanni Direttore del Consorzio Universitario di Pordenone, “e i progetti di ricerca collegati, realizzati in collaborazione con i laboratori universitari e il comando provinciale dei Vigili del Fuoco, sono segno tangibile delle risorse a disposizione nel nostro Polo Universitario”.
La ricerca ora entrerà nel vivo, poiché, appositi software, studiati dai laboratori di ricerca di Pordenone dell’università di Udine, consentiranno di elaborare velocità e direzione di ogni singola persona ricostruendo un modello matematico reale che verrà poi confrontato con i modelli matematici teorici che sono alla base dei moderni simulatori di emergenza. Questo permetterà di verificare l’efficacia degli attuali scenari simulati, confrontandoli con uno scenario attuale.