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Le logiche del desiderio: la XVIII edizione di Scienzartambiente

Le logiche del desiderio: la XVIII edizione di Scienzartambiente

Mancano pochi giorni al via della XVIII edizione del Festival Scienzartambiente, in città dal 15 al 19 Ottobre.

Scienzartambiente compie quindi 18 anni e per celebrare il raggiungimento della maggiore età, quest’anno il Festival ruoterà attorno al desiderio, toccando argomenti a volte anche un po’ “piccanti”.

“Le logiche del desiderio” il titolo di quest’anno: le logiche quindi, e non la logica, perché non esiste una logica del desiderio, ma ne esistono tante, molteplici e svariate, guidate dai sensi. Scienziati, filosofi, artisti, imprenditori sono dunque chiamati a parlare al pubblico di desiderio, della chimica e della biologia che lo anima, in tutte le sue sfaccettature.

L’immagine scelta quest’anno per rappresentare il Festival è un cuore realizzato con una stampante 3D in occasione della “maker-faire” organizzata da Immaginario Scientifico in collaborazione con ICTP (Centro nazionale di Fisica Teorica di Trieste): passione e tecnologia riassunte in un’unica immagine.

Chiara Sartori, presidente del comitato scientifico di Scienzartambiente, ci racconta l’edizione di quest’anno.

Quali sono le prerogative di questo Festival?
Non è una contaminazione tra scienza e cultura umanistica che noi indaghiamo, ma è invece il fatto di dimostrare che nella loro diversità sono complementari.
Moltissimi sono gli scienziati che sanno di letteratura, che scrivono poesie, che suonano uno strumento (Einstein violinista, Primo Levi chimico) mentre è rarissimo trovare degli umanisti che sanno di scienza (sono in aumento, però sono ancora molto pochi).
Allora è ora di far nostro (e Scienzartambiente è nato 18 anni fa per questo) quello che Richard Feynmann (premio Nobel per la fisica nel 1965) diceva : «Per essere una società libera dobbiamo essere una società scientifica»

Che cosa vuol dire?
Vuol dire che i cittadini devono poter conoscere anche la scienza. Quindi poter parlare d’amore ma anche di cellule staminali, poter parlare di cinema ma anche di chimica degli odori, di meteorologia ma anche di letteratura. Questo è compito della scuola, ma anche di un festival come Scienzartambiente.
Tanto più che Scienzartambiente ha una connotazione molto importante: è l’unico festival in Italia che è promosso da una amministrazione pubblica: il Comune di Pordenone organizza da 18 anni un Festival per tutti (per tutte le età, per tutte le religioni, per tutti i gusti), laico, e dove a parlare sono gli scienziati.

Per citarne alcuni?
Ci saranno, tra gli altri:
Donato Ramani, biologo e giornalista, che insieme ad Anna Menini, neuroscienziata, entrambi della SISSA di Trieste, parleranno dei meccanismi che regolano l’olfatto, forse il più misterioso tra i 5 sensi, proprio perché soggettivo e poco “misurabile”;
Marcella Bonchio e Andrea Sartorel, ricercatori dell’Università di Padova, che parleranno ai ragazzi delle scuole secondarie del sogno di Verne (cioè di usare il Sole per vivere, non solo per produrre energia ma anche per produrre ossigeno);
Riccardo Sabatini, fisico, imprenditore del Polo Tecnologico, appena di ritorno dalla NASA, che volutamente vuol parlare alle menti giovani, per raccontare la sua esperienza di lavoro non come una cronaca ma per fare educazione.
E poi :
Luca Bigazzi, pluripremiato direttore della fotografia italiano (tra i film da lui curati c’è “La grande bellezza”, di Paolo Sorrentino). E anche Cristiano Minellono, uno dei più fecondi parolieri italiani, che domenica 19
alle ore 10 al Teatro Vendramini tratterà di un desiderio un po’ “pop“, che è quello di cantare. Ad accompagnare Minellono ci sarà Lorena Favot, cantante pordenonese, che canterà a cappella alcune delle sue canzoni.
E’ un desiderio dell’uomo quello di comunicare attraverso le parole, le poesie, la musica, le canzoni.
Fa parte della cultura e della vita delle persone. E della bellezza, un’altra caratteristica che si pensa sia solo dell’arte, invece è anche della scienza.

Pensa che il fatto di chiamare gli scienziati a parlare direttamente con le persone possa ridare alla gente un po’ di fiducia nella scienza?
Per rispondere do la parola non ad uno scienziato ma ad un grande giornalista che è Gianluca Nicoletti. Per questo mi sono battuta perché venisse all’inaugurazione. Dopo la cerimonia di apertura ufficiale del Festival ci sarà infatti una riflessione forte di Nicoletti, che è giornalista, comunicatore, laico, padre di un bambino autistico, il quale si batte per parlare negli ambienti scientifici di autismo, proprio per ribadire come l’ immagine della scienza vada declinata dove c’è bisogno di farlo. E si lancia contro gli sciamani, i praticoni, contro quelli che mettono in giro cose che non sono vere.
Potevamo parlare di qualsiasi altra cosa: abbiamo scelto di far questo. E questo è l’atteggiamento laico di Scienzartambiente.
Anch’io da anni mi batto per dare un’immagine giusta della scienza: non friendly o amica. La scienza non può essere né friendly né amica, non lo deve essere. La scienza è scienza, è una costruzione logica ma democratica che ha delle buone maniere per capire il mondo, anche se non è l’unico modo per farlo.

Si parla spesso di Cittadinanza Scientifica…
L’Europa ha costretto e orientato a pensare in maniera laica alla scienza e alla ricerca scientifica: sono gli standard europei che ti chiedono dei protocolli, che richiedono una certa mentalità. E questa mentalità fa parte delle “buone maniere della scienza” di cui parleranno Carlo Alberto Redi, biologo di fama internazionale, e Stefano Moriggi, filosofo della scienza, sabato 18, alle 9:30 al Teatro Vendramini.
“Le buone maniere della scienza” e non “Il metodo scientifico” perché deve diventare una pratica.
Io l’ho vissuto sulla mia pelle: per anni ho fatto ricerca universitaria, e questo ha cambiato il mio modo di vedere la vita, il mondo e anche me stessa. Non tanto perché imparavo delle cose, ma perché avevo cambiato approccio, perché lavoravo in un team, perché il dato era quello che decideva se io avevo ragione o no. E questo ti abitua a pensare alla tua vita in maniera diversa.
«Vuoi essere suddito o cittadino?» sarà la domanda da cui partiranno Redi e Moriggi. E ritorniamo a Richard Feynmann…

Da segnalare anche un evento fuori programma:
Domenica 19 Ottobre, dalle 11:30 alle 12:30 in galleria Bertoia, Andrea D’Agostino (giornalista e storico dell’arte) dialogherà insieme a Pierpaolo Mittica, fotoreporter autore della mostra “Ashes-ceneri” in un incontro dal titolo “Il desiderio di denunciare”.

Il programma completo del Festival, con approfondimenti e abstract, sul sito
http://www.comune.pordenone.it/it/eventi/ scienzartambiente

[via IlFriuliVeneziaGiulia.it]