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Scienze multimediali varca la frontiera dei social robot

Laboratorio dotato di stampante 3D e tecnologie di ultima generazione per esplorare l’intelligenza artificiale

Studiare l’impatto di un robot con sembianze umane sui ragazzi, in un viaggio in cui ilconfine tra tecnica e scienze sociali scompare.

Mentre l’università è appesa a un destino che attende conferme, Pordenone consolida un’eccellenza. Si è costituito recentemente nel polo di via Prasecco, PordenoneNuMe, un laboratorio di ricerca sui Nuovi Media, in fase di allestimento. La struttura, diretta dalla professoressa Leopoldina Fortunati, coordinatrice del dottorato in Comunicazione Multimediale, fa parte del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Udine. Al laboratorio corrisponde a un equipe di ricerca, coordinata da Fortunati, formata dal responsabile tecnico Giovanni Ferrin, da Manuela Farinosi e Nie Yao, ricercatrici che stanno facendo il dottoratoa Pordenone e Michele Viel, che ha laurea magistrale in Scienze e tecnologie multimediali ed è educatore professionale che ha già sperimentato l’impatto della robotica supersone che soffrono di disagio mentale.

Le principali aree di ricerca che il laboratorio intende esplorare sono: lo studio delle conseguenze sociali dei nuovi media, l’impatto della telefonia mobile sulla vita quotidiana degli utilizzatori, le pratiche d’uso dei social network(vedi Facebook e Twitter), i cambiamenti introdotti dai media digitali sulle modalità di scrittura e lettura, le formedi partecipazione politica sia diretta che mediata, l’uso della robotica a livello educativo, e l’analisi delle percezioni, rappresentazioni sociali, atteggiamenti, e comportamenti degliEuropei nei confronti dei robot sociali.

Una rete di ricercatori di alto profilo a livello internazionale hanno espresso la volontà di affiliarsi a questo laboratorio. Grazie a risorse dell’Ateneo di Udine è stato possibile l’allestimento di apparecchiature tra le quali spiccano robot educativi, droni multifunzione, diversi sensori e attuatori e una stampante 3D con la qualesi stanno producendo gli elementi costruttivi di un robot umanoide che verrà utilizzato per lo studio sull’impatto sociale degli automi antropomorfi. Alla base del laboratorio ci sono stati workshop internazionali, una serie di conferenze tenute a Pordenone da ricercatori provenienti da vari Paesi, collaborazioni con la Scuola Superiore di Sant’Anna (Pisa), lo Iuav di Venezia e la Seconda Università di Napoli.

Il laboratorio ha condotto una serie di ricerche importanti sull’uso della robotica a scopo didattico sia nelle scuole medie sia all’università, annovera pubblicazioni su riviste internazionalie un volume di prossima uscita sui social robot pubblicato dalla importante editrice tedesca Springer.

«Questo laboratorio è strategico per l’Università di Udine perché si pone come punto di aggregazione e raccordo di molte iniziative che sono nate recentemente o stanno nascendo nel territorio del Friuli Venezia Giulia nel campo del Diy (Do It Yourself) tecnologico e dell’ideazione e autoproduzione di tecnologie dal basso – spiega Fortunati -. La stampante 3D ha aperto enormi possibilità per la produzione in casa di uno spettro molto vasto di oggetti: dai gioielli, agli accessori di moda, a qualunque tipo di pezzo meccanico, incluse parti delle stesse stampanti 3D».

[via Messaggero Veneto]